Page 1161 - Giorgio Vasari
P. 1161

dei panni d'arazzo, che furono poi tessuti di seta e d'oro, con istorie di

               San Piero, S. Paulo e S. Stefano, Marcantonio intagliò la predicazzione
               di San Paulo, la lapidazione di Santo Stefano, et il rendere il lume al
               cieco. Le quali stampe furono tanto belle per l'invenzione di Raffaello,
               per la grazia del disegno, e per la diligenza et intaglio di Marcantonio,

               che non era possibile veder meglio. Intagliò appresso un bellissimo
               Deposto  di  croce,  con  invenzione  dello  stesso  Raffaello,  con  una
               Nostra  Donna  svenuta,  che  è  maravigliosa.  E  non  molto  dopo,  la

               tavola  di  Raffaello,  che  andò  a  Palermo,  d'un  Cristo  che  porta  la
               croce,  che  è  una  stampa  molto  bella.  Et  un  disegno,  che  Raffaello
               avea  fatto,  d'un  Cristo  in  aria,  con  la  Nostra  Donna,  S.  Giovanni
               Battista  e  Santa  Caterina  in  terra  ginocchioni,  e  S.  Paulo  apostolo
               ritto, la quale fu una grande e bellissima stampa. E questa, sì come

               l'altre,  essendo  già  quasi  consumate  per  troppo  essere  state
               adoperate, andarono male, e furono portate via dai tedeschi et altri
               nel sacco di Roma. Il medesimo intagliò in profilo il ritratto di papa

               Clemente  VII,  a  uso  di  medaglia  col  volto  raso;  e  dopo,  Carlo  V
               imperatore, che allora era giovane, e poi un'altra volta, di più età. E
               similmente Ferdinando re de' Romani, che poi sucedette nell'imperio
               al  detto  Carlo  v.  Ritrasse  anche  in  Roma  di  naturale  Messer  Pietro
               Aretino,  poeta  famosissimo,  il  quale  ritratto  fu  il  più  bello  che  mai

               Marcantonio facesse. E non molto dopo i dodici imperadori antichi in
               medaglie.  Delle  quali  carte  mandò  alcune  Raffaello  in  Fiandra  ad
               Alberto Duro, il quale lodò molto Marcantonio, et all'incontro mandò a

               Raffaello, oltre molte altre carte, il suo ritratto, che fu tenuto bello
               affatto.

               Cresciuta  dunque  la  fama  di  Marcantonio,  e  venuta  in  pregio  e
               riputazione la cosa delle stampe, molti si erano acconci con esso lui
               per imparare. Ma tra gl'altri fecero gran profitto Marco da Ravenna,
               che  segnò  le  sue  stampe  col  segno  di  Raffaello:  SR;  et  Agostino

               Viniziano, che segnò le sue opere in questa maniera: AV; i quali due
               misero in stampa molti disegni di Raffaello, cioè una Nostra Donna
               con  Cristo  morto  a  giacere  e  disteso;  et  a'  piedi  San  Giovanni,  la
               Madalena,  Niccodemo  e  l'altre  Marie.  E  di  maggior  grandezza

               intagliarono  un'altra  carta,  dove  è  la  Nostra  Donna  con  le  braccia
   1156   1157   1158   1159   1160   1161   1162   1163   1164   1165   1166