Page 1160 - Giorgio Vasari
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ne facevano i mercanti bonissimo guadagno.
               Aveva  Raffaello  tenuto  molt'anni  a  macinar  colori  un  garzone

               chiamato  il  Baviera  e,  perché  sapea  pur  qualche  cosa,  ordinò  che
               Marcantonio intagliasse et il Baviera attendesse a stampare, per così
               finire,  tutte  le  storie  sue,  vendendole,  et  ingrosso  et  a  minuto,  a
               chiunche  ne  volesse.  E  così  messo  mano  all'opera  stamparono  una

               infinità  di  cose,  che  gli  furono  di  grandissimo  guadagno.  E  tutte  le
               carte furono da Marcantonio segnate con questi segni, per lo nome di
               Raffaello  Sanzio  da  Urbino,  SR;  e  per  quello  di  Marcantonio  MF.
               L'opere furono queste: una Venere, che amore l'abbraccia, disegnata

               da Raffaello; una storia, nella quale Dio Padre benedisce il seme ad
               Abraam, dove è l'ancilla con due putti; appresso furono intagliati tutti
               i  tondi  che  Raffaello  aveva  fatto  nelle  camere  del  palazzo  papale,
               dove  fa  la  Cognizione  delle  cose:  Caliope  col  suono  in  mano;  la

               Providenza  e  la  Iustizia;  dopo  in  un  disegno  piccolo  la  storia  che
               dipinse  Raffaello  nella  medesima  camera  del  monte  Parnaso  con
               Appollo, le muse e' poeti; et appresso Enea che porta in collo Anchise
               mentre che arde Troia, il quale disegno avea fatto Raffaello per farne

               un  quadretto.  Messero  dopo  questo  in  stampa  la  Galatea,  pur  di
               Raffaello, sopra un carro tirato in mare dai dalfini, con alcuni tritoni
               che  rapiscano  una  ninfa.  E  queste  finite,  fece  pure  in  rame  molte
               figure spezzate, disegnate similmente da Raffaello: un Apollo con un

               suono in mano; una Pace alla quale porge amore un ramo d'ulivo; le
               tre virtù teologiche e le quattro morali. E della medesima grandezza
               un Iesù Cristo con i dodici Apostoli. Et in un mezzo foglio la Nostra
               Donna che Raffaello aveva dipinta nella tavola d'Araceli; e parimente

               quella che andò a Napoli in San Domenico, con la Nostra Donna, San
               Ieronimo e l'angelo Raffaello con Tobia. Et in una carta piccola, una
               Nostra  Donna  che  abbraccia,  sedendo  sopra  una  seggiola,  Cristo
               fanciulletto,  mezzo  vestito.  E  così  molte  altre  Madonne  ritratte  dai

               quadri che Raffaello aveva fatto di pittura a diversi.
               Intagliò dopo queste un San Giovanni Battista giovinetto a sedere nel

               diserto, et appresso la tavola, che Raffaello fece per San Giovanni in
               Monte,  della  Santa  Cecilia,  con  altri  Santi,  che  fu  tenuta  bellissima
               carta. Et avendo Raffaello fatto, per la capella del papa, tutti i cartoni
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