Page 1156 - Giorgio Vasari
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anni  col  Francia  e  da  lui  molto  amato,  s'acquistò  il  cognome  de'

               Franci.  Costui  dunque,  il  quale  aveva  miglior  disegno  che  il  suo
               maestro, maneggiando il bulino con facilità e con grazia, fece, perché
               allora  erano  molto  in  uso,  cinture  et  altre  molte  cose  niellate,  che
               furono  bellissime,  perciò  che  era  in  quel  mestiero  veramente

               eccellentissimo.

               Venutogli poi disiderio, come a molti aviene, d'andare pel mondo a
               vedere  diverse  cose  et  i  modi  di  fare  degl'altri  artefici,  con  buona
               grazia del Francia se n'andò a Vinezia, dove ebbe buon ricapito fra
               gl'artefici di quella città. Intanto capitando in Vinezia alcuni fiaminghi

               con molte carte intagliate e stampate in legno et in rame da Alberto
               Duro, vennero vedute a Marcantonio in sulla piazza di San Marco. Per
               che, stupefatto della maniera del lavoro e del modo di fare d'Alberto,
               spese in dette carte quasi quanti danari aveva portati da Bologna, e

               fra  l'altre  cose  comperò  la  Passione  di  Gesù  Cristo  intagliata  in
               trentasei pezzi di legno in quarto foglio, stata stampata di poco dal
               detto  Alberto.  La  quale  opera  cominciava  dal  peccare  d'Adamo,  et
               essere cacciato di Paradiso dall'Angelo, infino al mandare dello Spirito

               Santo.  E  considerato  Marcantonio  quanto  onore  et  utile  si  avrebbe
               potuto acquistare chi si fusse dato a quell'arte in Italia, si dispose di
               volervi attendere con ogni accuratezza e diligenza; e così cominciò a
               contrafare di quegli intagli d'Alberto, studiando il modo de' tratti et il

               tutto  delle  stampe  che  avea  comperate:  le  qual  per  la  novità  e
               bellezza  loro,  erano  in  tanta  riputazzione,  che  ognuno  cercava
               d'averne. Avendo dunque contrafatto in rame d'intaglio grosso, come
               era  il  legno  che  aveva  intagliato  Alberto,  tutta  la  detta  Passione  e

               vita di Cristo in trentasei carte, e fattovi il segno che Alberto faceva
               nelle sue opere, cioè questo: AE, riuscì tanto simile di maniera che,
               non  sapendo  nessuno  ch'elle  fussero  fatte  da  Marcantonio,  erano
               credute  d'Alberto,  e  per  opere  di  lui  vendute  e  comperate.  La  qual

               cosa, essendo scritta in Fiandra ad Alberto, e mandatogli una di dette
               passioni  contrafatte  da  Marcantonio,  venne  Alberto  in  tanta  collora
               che,  partitosi  di  Fiandra,  se  ne  venne  a  Vinezia  e,  ricorso  alla
               Signoria, si querelò di Marcantonio. Ma però non ottenne altro se non

               che  Marcantonio  non  facesse  più  il  nome  e  né  il  segno  sopradetto
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