Page 1133 - Giorgio Vasari
P. 1133
massimamente la vernata, bellissimi discorsi e dispute d'importanza.
Il primo di costoro era Raffaello da Urbino, allora giovane, e dopo
Andrea Sansovino, Filippino, il Maiano, il Cronaca, Antonio e Giuliano
Sangalli, il Granaccio, et alcuna volta, ma però di rado, Michelagnolo
e molti giovani fiorentini e forestieri.
Avendo adunque per sì fatta maniera atteso Baccio all'architettura, et
avendo fatto di sé alcuno esperimento, cominciò a essere a Firenze in
tanto credito, che le più magnifiche fabriche che al suo tempo si
facessero, furono allogate a lui et egli fattone capo. Essendo
gonfaloniere Piero Soderini, Baccio insieme col Cronaca et altri, come
si è detto di sopra, si trovò alle deliberazzioni che si fecero della sala
grande di palazzo; e di sua mano lavorò di legname l'ornamento della
tavola grande, che abbozzò fra' Bartolomeo, disegnato da Filippino.
In compagnia de' medesimi fece la scala che va in detta sala, con
ornamento di pietra molto bello; e di mischio le colonne e porte di
marmo della sala, che oggi si chiama de' Dugento. Fece in sulla
piazza di Santa Trinita un palazzo a Giovanni Bartolini, il quale è
dentro molto adornato, e molti disegni per lo giardino del medesimo
in Gualfonda. E perché fu il primo edifizio, quel palazzo, che fusse
fatto con ornamento di finestre quadre, con frontispizii e con porta le
cui colonne reggessino architrave, fregio e cornice, furono queste
cose tanto biasimate dai fiorentini con parole, con sonetti e con
appiccarvi filze di frasche, come si fa alle chiese per le feste,
dicendosi che aveva più forma di facciata di tempio che di palazzo,
che Baccio fu per uscir di cervello. Tuttavia, sapendo egli che aveva
imitato il buono e che l'opera stava bene, se ne passò. Vero è che la
cornice di tutto il palazzo riuscì, come si è detto in altro luogo, troppo
grande, tuttavia l'opera è stata per altro sempre molto lodata.
A Lanfredino Lanfredini fece fabricare lungo Arno la casa loro, che è
fra il ponte a Santa Trinita et il ponte alla Carraia, e su la piazza de'
Mozzi cominciò, ma non finì, la casa de' Nasi, che risponde in sul
renaio d'Arno. Fece ancora la casa de' Taddei, a Taddeo di quella
famiglia, che fu tenuta commodissima e bella. Diede a Pierfrancesco
Borgherini i disegni della casa che fece in borgo Santo Apostolo; et in
quella con molta spesa fece far gl'ornamenti delle porte, camini