Page 1135 - Giorgio Vasari
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parti, non che di misura in quel grado non stesse bene, ma perché
               troppo  diminuiva  a  comparazzione  di  tanta  machina.  E  per  queste
               cagioni non ha mai avuto questo ballatoio il suo fine.

               Attese poi Baccio a fare i pavimenti di Santa Maria del Fiore, et altre
               sue fabriche, che non erano poche, tenendo egli cura particolare di
               tutti i principali monasterii e conventi di Firenze, e di molte case di

               cittadini dentro e fuori della città.
               Finalmente vicino a 83 anni, essendo anco di saldo e buon giudizzio,

               andò a miglior vita nel 1543, lasciando Giuliano, Filippo e Domenico
               suoi figliuoli, dai quali fu fatto sepellire in San Lorenzo.

               De'  quali  suoi  figliuoli,  che  tutti  dopo  Baccio  atteser  all'arte
               dell'intaglio e falegname, Giuliano, che era il secondo, fu quegli che
               con maggiore studio, vivendo il padre, e dopo, attese all'architettura.

               Onde  col  favore  del  duca  Cosimo  succedette  nel  luogo  del  padre
               all'Opera di Santa Maria del Fiore, e seguitò non pure in quel tempio
               quello che il padre avea cominciato, ma tutte l'altre muraglie ancora,
               le quali per la morte di lui erano rimase imperfette. Et avendo in quel

               tempo Messer Baldassarre Turini da Pescia a collocare una tavola di
               mano di Raffaello da Urbino nella principale chiesa di Pescia, di cui
               era proposto, e farle un ornamento di pietra intorno, anzi una capella
               intera et una sepoltura, condusse il tutto con suoi disegni e modelli

               Giuliano,  il  quale  rassettò  al  medesimo  la  sua  casa  di  Pescia  con
               molte  belle  et  utili  commodità.  Fuor  di  Fiorenza  a  Montughi  fece  il
               medesimo  a  Messer  Francesco  Campana,  già  primo  segretario  del
               duca Alessandro e poi del duca Cosimo de' Medici, una casetta piccola

               a  canto  alla  chiesa,  ma  ornatissima  e  tanto  ben  posta,  che
               vagheggia,  essendo  alquanto  rilevata,  tutta  la  città  di  Firenze  et  il
               piano intorno. Et a Colle, patria del medesimo Campana, fu murata
               una  commodissima  e  bella  casa  col  disegno  del  detto  Giuliano;  il

               quale poco appresso cominciò per Messer Ugolino Grifoni, monsignor
               d'Altopascio,  un  palazzo  a  San  Miniato  al  Tedesco  che  fu  cosa
               magnifica. Et a Ser Giovanni Conti, uno de' segretarii del detto signor
               duca Cosimo, acconciò, con molti belli e commodi ornamenti, la casa

               di Firenze; ma ben è vero che nel fare le due finestre inginocchiate, le
               quali rispondono in sulla strada, uscì Giuliano del modo suo ordinario,
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