Page 1124 - Giorgio Vasari
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mezzo, due altre figure e certi Angeli a basso che cantano. All'altare
               poi del Sagramento, nell'ornamento fatto da fra' Giovanni da Verona,
               dipinse il medesimo tre quadretti piccoli che sono miniati. In quel di
               mezzo  è  un  Deposto  di  croce  con  due  Angioletti,  et  in  quei  dalle
               bande  sono  dipinti  sei  martiri,  tre  per  ciascun  quadro,  ginocchioni

               verso il Sagramento; i corpi de' quali Santi sono riposti in quel proprio
               altare,  e  sono  i  primi  tre  Canzio,  Canziano  e  Cancianello,  i  quali
               furono  nipoti  di  Diocliziano  imperatore,  gl'altri  tre  sono  Proto,

               Grisogono et Anastasio, martirizzati ad Aquas Gradatas, appresso ad
               Aquileia. E sono tutte queste figure miniate e bellissime, per essere
               valuto in questa professione Girolamo sopra tutti gl'altri dell'età sua
               in Lombardia e nello stato di Vinezia.

               Miniò  Girolamo  molti  libri  ai  monaci  di  Montescaglioso  nel  regno  di
               Napoli, alcuni a Santa Giustina di Padoa, e molti altri alla Badia di

               Praia  sul  padoano,  et  alcuni  ancora  a  Candiana,  monasterio  molto
               ricco de' Canonici Regolari di San Salvatore; nel qual luogo andò in
               persona a lavorare, il che non volle mai fare in altro luogo, e stando
               quivi imparò allora i primi principii di miniare don Giulio Clovio, che

               era frate in quel luogo, il quale è poi riuscito il maggiore in questa
               arte che oggidì viva in Italia. Miniò Girolamo a Candiana una carta
               d'un Chirie, che è cosa rarissima; et ai medesimi la prima carta d'un
               salterio da coro; et in Verona molte cose per Santa Maria in Organo

               et  ai  frati  di  S.  Giorgio.  Medesimamente  ai  monaci  negri  di  San
               Nazario,  fece  in  Verona  alcun'altri  minii  bellissimi.  Ma  quella  che
               avanzò tutte l'altre opere di costui, che furono divine, fu una carta
               dove è fatto di minio il Paradiso terrestre con Adamo et Eva, cacciati

               dall'Angelo che è loro dietro con la spada in mano. Né si potria dire
               quanto  sia  grande  e  bella  la  varietà  degl'alberi  che  sono  in
               quest'opera, i frutti, i fiori, gl'animali, gl'uccelli e l'altre cose tutte. La
               quale stupenda opera fece fare don Giorgio Cacciamale bergamasco,

               allora  priore  in  San  Giorgio  di  Verona,  il  quale,  oltre  a  molte  altre
               cortesie  che  usò  a  Girolamo,  gli  donò  sessanta  scudi  d'oro.
               Quest'opera dal detto padre fu poi donata in Roma a un cardinale,
               allora protettore di quella Relligione, il quale mostrandola in Roma a

               molti signori, fu tenuta la migliore opera di minio che mai fusse insin
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