Page 1121 - Giorgio Vasari
P. 1121
che si dovea fare, fusse riposto insieme con esso seco Giovanmaria et
il facetissimo poeta Ruzzante, che fu suo familiarissimo e visse e morì
in casa di lui. Ma io non so se poi cotal disegno del magnifico Cornaro
ebbe effetto.
Fu Giovanmaria bel parlatore e molto arguto ne' motti, e nella
conversazione affabile e piacevole, intanto che il Cornaro affermava
che de' motti di Giovanmaria si sarebbe fatto un libro intero. E perché
egli visse allegramente ancor che fusse storpiato delle gotte, gli durò
la vita insino a 76 anni e morì nel 1534. Ebbe sei figliuole femine,
delle quali cinque maritò egli stesso, e la sesta fu dopo lui maritata
dai fratelli a Bartolomeo Ridolfi veronese, il quale lavorò in
compagnia loro molte cose di stucco e fu molto migliore maestro che
essi non furono; come si può vedere in molti luoghi, e
particolarmente in Verona in casa Fiorio della Seta sopra il ponte
nuovo, dove fece alcune camere bellissime; et alcune altre in casa de'
signori conti Canossi, che sono stupende, sì come anco sono quelle
che fece in casa de' Murati vicino a San Nazzaro, al signor
Giovanbatista della Torre, a Cosimo Moneta banchiere veronese alla
sua bellissima villa, et a molti altri in diversi luoghi, che tutte sono
bellissime. Afferma il Palladio architetto rarissimo non conoscere
persona né di più bella invenzione, né che meglio sappia ornare con
bellissimi partimenti di stucco le stanze di quello che fa questo
Bartolomeo Ridolfi: il quale fu, non sono molti anni passati, da
Spitech Giordan, grandissimo signore in Pollonia appresso al re,
condotto con onorati stipendii al detto re di Pollonia, dove ha fatto e
fa molte opere di stucco, ritratti grandi, medaglie e molti disegni di
palazzi et altre fabriche, con l'aiuto d'un suo figliuolo che non è punto
inferiore al padre.