Page 1122 - Giorgio Vasari
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VITA DI FRANCESCO E GIROLAMO DAI LIBRI PITTORI E
MINIATORI VERONESI
Francesco Vecchio dai Libri veronese, se bene non si sa in che tempo
nascesse a punto, fu alquanto inanzi a Liberale; e fu chiamato dai
Libri per l'arte che fece di miniare libri, essendo egli vivuto quando
non era ancora stata trovata la stampa e quando poi cominciò a
punto a essere messa in uso. Venendogli dunque da tutte le bande
libri a miniare, non era per altro cognome nominato che dai Libri, nel
miniar de' quali era eccellentissimo. E ne lavorò assai, perciò che chi
faceva la spesa dello scrivere, che era grandissima, gli voleva anco
poi ornati più che si poteva di miniature.
Miniò dunque costui molti libri di canto da coro che sono in Verona, in
San Giorgio, in Santa Maria in Organi et in San Nazzaro, che tutti son
belli, ma bellissimo è un libretto, cioè due quadretti che si serrano
insieme a uso di libro, nel quale è da un lato un San Girolamo d'opera
minutissima e lavorata con molta diligenza, e dall'altro un San
Giovanni finto nell'isola di Pathmos et in atto di voler scrivere il suo
libro dell'Apocalissi. La quale opera, che fu lasciata al conte Agostino
Giusti da suo padre, è oggi in San Lionardo de' Canonici Regolari, nel
qual convento ha parte il padre don Timoteo Giusti, figliuolo di detto
Conte. Finalmente avendo Francesco fatte infinite opere a diversi
signori, si morì contento e felice; perciò che, oltre la quiete d'animo
che gli dava la sua bontà, lasciò un figliuolo chiamato Girolamo tanto
grande nell'arte, che lo vide avanti la morte sua molto maggiore che
non era egli.
Questo Girolamo adunque nacque in Verona l'anno 1472, e d'anni
sedici fece in Santa Maria in Organo la tavola della capella de' Lischi,
la quale fu scoperta e messa al suo luogo con tanta maraviglia
d'ognuno, che tutta la città corse ad abbracciare e rallegrarsi con
Francesco suo padre. È in questa tavola un Deposto di croce con
molte figure, e fra molte teste dolenti molto belle e di tutte migliori,
una Nostra Donna et un San Benedetto molto commendati da tutti
gl'artefici. Vi fece poi un paese et una parte della città di Verona