Page 1105 - Giorgio Vasari
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diversi principi; et in Mantoa ne sono ancora molti come è il ritratto di
               Federigo  Barbarossa  imperador,  del  Barbarigo  doge  di  Vinezia,  di
               Francesco Sforza duca di Milano, di Massimiliano duca pur di Milano
               che  morì  in  Francia,  di  Massimiliano  imperadore,  del  signor  Ercole
               Gonzaga, che fu poi cardinale, del duca Federigo suo fratello essendo

               giovinetto,  del  signor  Giovanfrancesco  Gonzaga,  di  Messer  Andrea
               Mantegna pittore, e di molti altri, de' quali si serbò copia Francesco in
               carte di chiaro scuro, le quali sono oggi in Mantoa appresso gl'eredi

               suoi.  Nella  qual  città  fece  in  San  Francesco  de'  Zoccolanti,  sopra  il
               pulpito,  San  Lodovico  e  San  Bernardino,  che  tengono  in  un  cerchio
               grande un nome di Gesù, e nel refettorio di detti frati, è in un quadro
               di  tela  grande  quanto  la  facciata  da  capo  il  Salvatore  in  mezzo  ai
               dodici  Apostoli  in  prospettiva,  che  son  bellissimi  e  fatti  con  molte

               considerazioni; infra i quali è Giuda traditore con viso tutto differente
               dagl'altri, e con attitudine strana; e gl'altri tutti intenti a Gesù, che
               parla  loro,  essendo  vicino  alla  sua  Passione;  dalla  parte  destra  di

               quest'opera  è  un  San  Francesco  grande  quanto  il  naturale,  che  è
               figura bellissima e che rappresenta nel viso la santimonia stessa, e
               quella che fu propria di quel santissimo uomo; il quale Santo presenta
               a Cristo il marchese Francesco, che gli è a' piedi inginocchioni ritratto
               di naturale con un saio lungo, secondo l'uso di que' tempi, faldato e

               crespo,  e  con  ricami  a  croci  bianche,  essendo  forse  egli  allora
               capitano  de'  viniziani.  Avanti  al  marchese  detto  è  ritratto  il  suo
               primogenito, che fu poi il duca Federigo allora fanciullo bellissimo con

               le mani giunte; dall'altra parte è dipinto un S. Bernardino simile in
               bontà alla figura di S. Francesco, il quale similmente presenta a Cristo
               il cardinale Sigismondo Gonzaga, fratello di detto Marchese, in abito
               di cardinale, e ritratto anch'egli dal naturale, col rocchetto, e posto
               ginocchioni;  et  innanzi  a  detto  cardinale,  che  è  bellissima  figura,  è

               ritratta la signora Leonora, figlia del detto Marchese allora giovinetta,
               che fu poi Duchessa d'Urbino, la quale opera tutta è tenuta da i più
               eccellenti pittori cosa maravigliosa.

               Dipinse il medesimo una tavola d'un S. Sebastiano, che poi fu messa
               alla  Madonna  delle  Grazie  fuor  di  Mantoa;  et  in  questa  pose  ogni

               estrema  diligenza  e  vi  ritrasse  molte  cose  dal  naturale.  Dicesi  che
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