Page 1104 - Giorgio Vasari
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VITA DI FRANCESCO MONSIGNORI, PITTORE VERONESE
Essendosi sempre in Verona, dopo la morte di fra' Iocondo, dato
straordinariamente opera al disegno, vi sono d'ogni tempo fioriti
uomini eccellenti nella pittura e nell'architettura come, oltre quello
che si è veduto a dietro, si vedrà ora nelle vite di Francesco
Monsignori, di Domenico Moroni e Francesco suo figliuolo, di Paulo
Cavazzuola, di Falconetto architettore et ultimamente di Francesco e
Girolamo miniatori.
Francesco Monsignori, adunque, figliuolo d'Alberto, nacque in Verona
l'anno 1455 e cresciuto che fu, dal padre, il quale si era sempre
dilettato della pittura se bene non l'aveva esercitata se non per un
piacere, fu consigliato a dar opera al disegno. Per che, andato a
Mantoa a trovare il Mantegna, che allora in quella città lavorava, si
affaticò di maniera, spinto dalla fama del suo precettore, che non
passò molto che Francesco Secondo marchese di Mantoa, dilettandosi
oltre modo della pittura, lo tirò appresso di sé, gli diede l'anno 1487
una casa per suo abitare in Mantoa, et assegnò provisione onorata.
Dei quali benefizii non fu Francesco ingrato, perché servì sempre quel
signore con somma fedeltà et amorevolezza, onde fu più l'un giorno
che l'altro amato da lui e beneficato; in tanto che non sapeva uscir
della città il Marchese, senza avere Francesco dietro, e fu sentito dire
una volta, che Francesco gli era tanto grato quanto lo stato proprio.
Dipinse costui molte cose a quel signore nel palazzo di San
Sebastiano in Mantoa; e fuori nel castel di Gonzaga, e nel bellissimo
palazzo di Marmirolo; et in questo avendo, dopo molte altre infinite
pitture, dipinto Francesco l'anno 1499 alcuni trionfi e molti ritratti di
gentiluomini della corte, gli donò il Marchese, la vigilia di Natale, nel
qual giorno diede fine a quell'opera, una possessione di cento campi
sul mantoano, in luogo detto la Marzotta, con casa da signore,
giardino, praterie et altri commodi bellissimi. A costui, essendo
eccellentissimo nel ritrarre di naturale, fece fare il Marchese molti
ritratti di se stesso, de' figliuoli, e d'altri molti signori di casa
Gonzaga, i quali furono mandati in Francia et in Germania a donare a