Page 1100 - Giorgio Vasari
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dipinse il Moro in Verona e Vinezia molte cose; et in Santa Maria in
Organo fece, nella facciata prima, le figure che vi sono a fresco,
eccetto l'Angelo Michele e l'Angiolo Raffaello, che sono di mano di
Paulo Cavazzuola, et a olio fece la tavola della detta capella, dove
nella figura d'un San Iacopo ritrasse Messer Iacopo Fontani che la
fece fare, oltre la Nostra Donna et altre bellissime figure; e sopra la
detta tavola, in un semicirculo grande quanto il foro della capella,
fece la Trasfigurazione del Signore e gl'Apostoli a basso, che furono
tenute delle migliori figure che mai facesse. In Santa Eufemia alla
capella de' Bombardieri fece in una tavola Santa Barbara in aria, e
nel mezzo e da basso un Santo Antonio che la mano alla barba, che è
una bellissima testa, e dall'altro lato un San Rocco similmente tenuto
bonissima figura, onde meritamente è tenuta quest'opera per
lavorata con estrema diligenza et unione di colori. Nella Madonna
della Scala all'altare della santificazione fece un San Bastiano in un
quadro a concorrenza di Paulo Cavazzuola, che in un altro fece un San
Rocco, e dopo fece una tavola, che fu portata a Bagolino, terra nelle
montagne di Brescia.
Fece il Moro molti ritratti, e nel vero le sue teste sono belle a
maraviglia, e molto somigliano coloro per cui son fatte. In Verona
ritrasse il conte Francesco San Bonifazio detto, per la grandezza del
corpo, il conte Lungo, et uno de' Franchi, che fu una testa stupenda.
Ritrasse anco Messer Girolamo Verità, ma perché il Moro era anzi
lungo nelle sue cose che no, questo si rimase imperfetto. Ma
nondimeno così imperfetto è appresso i figliuoli di quel buon signore.
Ritrasse anco, oltre molti altri, monsignor de' Martini viniziano,
cavalier di Rodi, et al medesimo vendé una testa maravigliosa per
bellezza e bontà, la quale aveva fatta molti anni prima per ritratto
d'un gentiluomo viniziano, figliuolo d'uno allora capitano in Verona. La
quale testa, per avarizia di colui che mai non la pagò, si rimase in
mano del Moro, che n'accomodò detto monsignor Martini, il quale
fece quello del viniziano mutare in abito di pecoraio o pastore, la
quale testa, che è così rara, come qual si voglia uscita da altro
artefice, è oggi in casa gl'eredi di detto monsignore tenuta, e
meritamente, in somma venerazione. Ritrasse in Vinezia Messer