Page 1097 - Giorgio Vasari
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Giovanni Caroti suo fratello, il quale, essendo stato un tempo a
Vinezia, dopo avere atteso all'arte sotto di lui, se n'era a punto
tornato a Verona quando Giovanfrancesco passò all'altra vita; e così
si trovò con i nipoti a vedere le cose che loro rimasero dell'arte, fra le
quali trovarono un ritratto d'un vecchio armato, benissimo fatto e
colorito, il quale fu la miglior cosa che mai fusse veduta di mano di
Giovanfrancesco, e così un quadretto, dentrovi un Deposto di croce,
che fu donato al signor Spitech, uomo di grande autorità appresso al
re di Pollonia, il quale allora era venuto a certi bagni che sono in sul
Veronese. Fu sepolto Giovanfrancesco nella sua capella di San Niccolò
nella Madonna dell'Organo, che egli aveva delle sue pitture adornata.
Giovanni Caroti fratello del detto Giovanfrancesco, se bene seguitò la
maniera del fratello, egli nondimeno esercitò la pittura con manco
reputazione. Dipinse costui la su detta tavola della capella di San
Niccolò, dove è la Madonna sopra le nuvole, e da basso fece il suo
ritratto di naturale e quello della Placida sua moglie. Fece anco nella
chiesa di San Bartolomeo, all'altare degli Schioppi, alcune figurette di
Sante, e vi fece il ritratto di madonna Laura delli Schioppi, che fece
fare quella capella, e la quale fu non meno per le sue virtù che per le
bellezze celebrata molto dagli scrittori di que' tempi. Fece anco
Giovanni a canto al Duomo in San Giovanni in Fonte, in una tavoletta
piccola un San Martino, e fece il ritratto di Messer Marcantonio della
Torre quando era giovane, il quale riuscì poi persona litterata et ebbe
publiche letture in Padova et in Pavia, e così anco Messer Giulio, le
quali teste sono in Verona appresso degl'eredi loro. Al priore di San
Giorgio dipinse un quadro d'una Nostra Donna, che come buona
pittura è stato poi sempre e sta nella camera de' priori. In un quadro
dipinse la trasformazione d'Ateone in cervio, per Brunetto maestro
d'organi, il quale la donò poi a Girolamo Cicogna, eccellente
ricamatore et ingegnere del vescovo Giberti, et oggi l'ha Messer
Vincenzio Cicogna suo figliuolo.
Disegnò Giovanni tutte le piante dell'anticaglie di Verona, e gl'archi
trionfali et il Colosseo, riviste dal Falconetto, architettore veronese,
per adornarne il libro dell'antichità di Verona, il quale avea scritte e
cavate da quelle proprie Messer Torello Saraina, che poi mise in