Page 1088 - Giorgio Vasari
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franzese, e tutti e tre suoi compatrioti. Fu similmente suo amicissimo
il Sanazzaro, il Budeo et Aldo Manuzio e tutta l'Accademia di Roma, e
fu suo discepolo Iulio Cesare Scaligero, uomo litteratissimo de' tempi
nostri. Morì finalmente vecchissimo, ma non si sa in che tempo a
punto, né in che luogo, e per consequenza né dove fusse sotterrato.
Sì come è vero che la città di Verona, per sito, costumi et altre parti,
è molto simile a Firenze, così è vero che in essa, come in questa,
sono fioriti sempre bellissimi ingegni in tutte le professioni più rare e
lodevoli. E per non dire dei litterati, non essendo questa mia cura, e
seguitando il parlare degl'uomini dell'arti nostre che hanno sempre
avuto in quella nobilissima città onorato albergo, dico che Liberale
veronese, discepolo di Vincenzio di Stefano della medesima patria,
del quale si è in altro luogo ragionato, et il quale fece l'anno 1463 a
Mantoa, nella chiesa d'Ogni Santi de' monaci di S. Benedetto, una
Madonna, che fu, secondo que' tempi, molto lodata; immitò la
maniera di Iacopo Bellini per che, essendo giovanetto, mentre lavorò
il detto Iacopo la capella di S. Nicolò di Verona, attese sotto di lui per
sì fatta guisa agli studii del disegno che, scordatosi quello che
imparato avea da Vincenzio di Stefano, prese la maniera del Bellini, e
quella si tenne sempre.
Le prime pitture di Liberale furono nella sua città in S. Bernardino alla
capella del Monte della Pietà, dove fece nel quadro principale un
Deposto di croce e certi Angeli, alcuni de' quali hanno in mano i
misterii, come si dice, della Passione, e tutti in volto mostrano pianto
e mestizia per la morte del Salvatore. E nel vero hanno molto del
vivo, sì come hanno l'altre cose simili di costui, il quale volle mostrare
in più luoghi che sapea fare piangere le figure; come che si vide in
Santa Nastasia pur di Verona, e chiesa de' frati di S. Domenico, dove,
nel frontespizio della capella de' Buonaveri, fece un Cristo morto e
pianto dalle Marie. E della medesima maniera e pittura che è l'altra
opera sopra detta, fece molti quadri che sono sparsi per Verona in
casa di diversi gentiluomini. Nella medesima capella fece un Dio
Padre con molti Angeli attorno che suonano e cantano, e dagli lati
fece tre figure per parte: da una S. Piero, San Domenico e San
Tommaso d'Aquino; e dall'altra Santa Lucia, Santa Agnesa et un'altra