Page 1084 - Giorgio Vasari
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dall'una all'altra, molte buche grandi a uso di pozzi, ma quadre, sotto
i fondamenti, e quelle ripiene di muro fatto a mano furono fra l'uno e
l'altro pilastro, o vero ripieno di quelle, gettati archi fortissimi sopra il
terreno, in modo che tutta la fabrica venne a esser posta, senza che
si rovinasse, sopra nuove fondamenta, e senza pericolo di fare mai
più risentimento alcuno.
Ma quello in che mi pare che meriti somma lode fra' Iocondo, si fu
un'opera di che gli deveno avere obligo eterno non pur i viniziani, ma
con essi tutto il mondo; perché considerando egli che l'eternità della
Republica di Vinizia pende in gran parte dal conservarsi nel sito
inespugnabile di quelle lagune, nelle quali è quasi miracolosamente
edificata quella città, e che ogni volta che le dette lagune
atterrassero, o sarebbe l'aria infetta e pestilente, e per conseguente
la città inabitabile, o che per lo meno ella sarebbe sottoposta a tutti
quei pericoli a che sono le città di terraferma, si mise a pensare in
che modo si potesse provedere alla conservazione delle lagune e del
sito in che fu da principio la città edificata. E trovato il modo, disse
fra' Iocondo a que' signori che, se non si veniva a presta resoluzione
di riparare a tanto danno, fra pochi anni, per quello che si vedeva
essere avenuto in parte, s'accorgerebbono dell'errore loro senza
essere a tempo a potervi rimediare. Per lo quale avvertimento
svegliati que' signori e udite le vive ragioni di fra' Iocondo, e fatta una
congregazione de' più rari ingegnieri et architetti che fussero in Italia,
furono dati molti pareri e fatti molti disegni, ma quello di fra' Iocondo
fu tenuto il migliore e messo in essecuzione. E così si diede principio
a divertire con un cavamento grande i duoi terzi, o almeno la metà
dell'acque che mena il fiume della Brenta, le quali acque con lungo
giro condussero a sboccare nelle lagune di Chioggia. E così, non
mettendo quel fiume in quelle di Vinezia, non vi ha portato terreno
che abbia potuto riempire, come ha fatto a Chioggia, dove ha in
modo munito e ripieno, che si sono fatte, dove erano l'acque, molte
possessioni e ville, con grande utile della città di Venezia. Onde
affermano molti e massimamente il Magnifico Messer Luigi Cornaro,
gentiluomo di Vinezia, e per lunga esperienza e dottrina
prudentissimo, che, se non fusse stato l'avertimento di fra' Iocondo,