Page 108 - Giorgio Vasari
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tempio di Bacco a S. Agnesa fuor di Roma, dove è benissimo condotto
tutto quello che vi è lavorato; similmente a Ravenna n'è del vecchio
bellissimo in più luoghi, et a Vinezia in S. Marco, a Pisa nel Duomo, et
a Fiorenza in S. Giovanni, la tribuna: ma il più bello di tutti è quello di
Giotto nella nave del portico di S. Piero di Roma, perché veramente in
quel genere è cosa miracolosa; e ne' moderni quello di Domenico del
Ghirlandaio sopra la porta di fuori di Santa Maria del Fiore che va alla
Nunziata.
Preparansi adunque i pezzi da farlo in questa maniera: quando le
fornaci de' vetri sono disposte e le padelle piene di vetro, se li vanno
dando i colori, a ciascuna padella il suo; avvertendo sempre che da
un chiaro bianco che ha corpo e non è trasparente si conduchino i più
scuri di mano in mano, in quella stessa guisa che si fanno le mestiche
de' colori per dipignere ordinariamente. Appresso, quando il vetro è
cotto e bene stagionato, e le mestiche sono condotte e chiare e scure
e d'ogni ragione, con certe cucchiaie lunghe di ferro si cava il vetro
caldo e si mette in su uno marmo piano, e sopra con un altro pezzo di
marmo si schiaccia pari, e se ne fanno rotelle che venghino
ugualmente piane, e restino di grossezza la terza parte dell'altezza
d'un dito. Se ne fa poi con una bocca di cane di ferro pezzetti quadri
tagliati, et altri col ferro caldo lo spezzano, inclinandolo a loro modo.
I medesimi pezzi diventano lunghi e con uno smeriglio si tagliano: il
simile si fa di tutti i vetri che hanno di bisogno, e se n'empiono le
scatole, e si tengono ordinati come si fa i colori quando si vuole
lavorare a fresco, che in vari scodellini si tiene separatamente la
mestica delle tinte più chiare e più scure per lavorare.
Ècci un'altra spezie di vetro che si adopra per lo campo e per i lumi
de' panni che si mette d'oro. Questo quando lo vogliano dorare,
pigliano quelle piastre di vetro che hanno fatto, e con acqua di
gomma bagnano tutta la piastra del vetro, e poi vi mettono sopra i
pezzi d'oro; fatto ciò, mettono la piastra su una pala di ferro, e quella
nella bocca della fornace, coperta prima con un vetro sottile tutta la
piastra di vetro che hanno messa d'oro, e fanno questi coperchi o di
bocce o a modo di fiaschi spezzati, di maniera che un pezzo cuopra
tutta la piastra; e lo tengono tanto nel fuoco, che vien quasi rosso, ed