Page 104 - Giorgio Vasari
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Cap. XXVI. Degli sgraffiti delle case che reggono a l'acqua, quello che si adoperi a
fargli, e come si lavorino le grottesche nelle mura.
Hanno i pittori un'altra sorte di pittura che è disegno e pittura
insieme, e questo si domanda sgraffito, e non serve ad altro che per
ornamenti di facciate, di case e palazzi, che più brevemente si
conducono con questa spezie, e reggono all'acque sicuramente;
perché tutt'i lineamenti invece di essere disegnati con carbone o con
altra materia simile, sono tratteggiati con un ferro dalla mano del
pittore; il che si fa in questa maniera: pigliano la calcina mescolata
con la rena, ordinariamente, e con paglia abbruciata la tingono d'uno
scuro che venga in un mezzo colore che trae in argentino, e verso lo
scuro un poco più che tinta di mezzo, e con questa intonacano la
facciata. E fatto ciò e pulita, col bianco della calce di trevertino,
l'imbiancano tutta, et imbiancata ci spolverano su i cartoni, o vero
disegnano quel che ci vogliono fare; e di poi aggravando col ferro,
vanno dintornando e tratteggiando la calce; la quale essendo sotto di
corpo nero, mostra tutti i graffi del ferro come segni di disegno. E si
suole ne' campi di quegli radere il bianco, e poi avere una tinta
d'acquerello scuretto molto acquidoso, e di quello dare per gli scuri,
come si desse a una carta; il che di lontano fa un bellissimo vedere:
ma il campo, se ci è grottesche o fogliami, si sbattimenta, cioè
ombreggia con quello acquerello. E questo è il lavoro, che per esser
dal ferro graffiato, hanno chiamato i pittori sgraffito.
Restaci or a ragionare delle grottesche che si fanno sul muro,
dunque, quelle che vanno in campo bianco. Non ci essendo il campo
di stucco per non essere bianca la calce, si dà per tutto sottilmente il
campo di bianco, e fatto ciò, si spolverano e si lavorano in fresco di
colori sodi, perché non arebbono mai la grazia ch'hanno quelle che si
lavorano su lo stucco. Di questa spezie possono essere grottesche
grosse e sottili, le quali vengono fatte nel medesimo modo che si
lavorano le figure a fresco o in muro.