Page 1051 - Giorgio Vasari
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uomini salariati. Fece in Santa Maria Nuova una notomia a
requisizione di maestro Andrea Pasquali medico fiorentino
eccellentissimo, il che fu cagione ch'egli migliorò molto nell'arte della
pittura e la seguitò poi sempre con più amore. Lavorò poi nel
convento di Santa Maria Novella sopra la porta della libreria nel
mezzo tondo un San Tommaso, che confonde gli eretici con la
dottrina, la quale opera è molto lavorata con diligenza e buona
maniera. E fra gli altri particulari vi son due fanciulli, che servono a
tenere nell'ornamento un'arme, i quali sono di molta bontà e di
bellissima grazia ripieni, e di maniera vaghissimi lavorati. Fece ancora
un quadro di figure piccole a Giovanni Maria Benintendi, a
concorrenza di Iacopo da Puntormo che glie ne fece un altro d'una
simil grandezza, con la storia de' Magi; e due altri Francesco
d'Albertino. Fece il Francia nel suo quando David vede Bersabè lavarsi
in un bagno, dove lavorò alcune femmine con troppo leccata e
saporita maniera, e tirovvi un casamento in prospettiva, nel quale fa
David che dà lettere a' corrieri, che le portino in campo perché Uria
Eteo sia morto. E sotto una loggia fece in pittura un pasto regio
bellissimo. La quale storia fu di molto utile alla fama et onore del
Francia, il quale se molto valse nelle figure grandi, valse molto più
nelle piccole. Fece anco il Francia molti e bellissimi ritratti di naturale;
uno particolarmente a Matteo Sofferroni suo amicissimo, et un altro a
un lavoratore e fattore di Pierfrancesco de' Medici al palazzo di San
Girolamo da Fiesole, che par vivo, e molti altri. E perché lavorò
universalmente d'ogni cosa, senza vergognarsi di far l'arte sua, mise
mano a qualunque lavoro gli fu dato da fare; onde oltre a molti lavori
di cose bassissime, fece per Arcangelo tessitore di drappi in porta
Rossa, sopra una torre che serve per terrazzo, un Noli me tangere,
bellissimo, et altre infinite simile minuzie delle quali non fa bisogno
dirne altro, per essere stato il Francia persona di buona e dolce
natura, e molto servente. Amò costui di starsi in pace, e per questa
cagione non volle mai prender donna, usando di dire quel trito
proverbio, che chi ha moglie ha pene e doglie. Non volle mai uscir di
Firenze, perché avendo vedute alcune opere di Raffaello da Urbino e
parendogli non esser pari a tanto uomo, né a molti altri di
grandissimo nome, non si volle mettere a paragone d'artefici così