Page 1050 - Giorgio Vasari
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desiderio dar fine a tal cosa presero il Francia, acciò, come imitatore
della maniera di Andrea, l'opera cominciata da lui, seguitasse.
Laonde in quel luogo fece il Francia intorno intorno gli ornamenti a
una parte; e condusse a fine due storie di quelle lavorate con
diligenza. Le quali sono quando San Giovanni Batista piglia licenzia
dal padre suo Zacheria, per andare al deserto; e l'altra lo incontrare
che si fecero per viaggio Cristo e San Giovanni con Giuseppo e Maria,
ch'ivi stanno a vederli abbracciare. Né seguì più innanzi per lo ritorno
d'Andrea, il quale continuò poi di dar fine al resto dell'opere. Fece con
Ridolfo Ghirlandai uno apparato bellissimo per le nozze del duca
Lorenzo, con due prospettive per le comedie che si fecero, lavorate
molto con ordine e maestrevole gudicio e grazia; per le quali acquistò
nome e favore appresso a qual Principe. La qual servitù fu cagione
ch'egli ebbe l'opera della volta della sala del Poggio a Caiano a
mettersi d'oro, in compagnia d'Andrea di Cosimo; e poi cominciò per
concorrenza di Andrea del Sarto e di Iacopo da Puntormo una facciata
di detta: quando Cicerone dai cittadini romani è portato per gloria
sua. La quale opera aveva fatto cominciare la liberalità di papa Leone
per memoria di Lorenzo suo padre, che tale edifizio aveva fatto
fabbricare, e di ornamenti e di storie antiche a suo proposito fatto
dipignere. Le quali dal dottissimo istorico Messer Paolo Giovio
vescovo di Nocera, allora primo appresso a Giulio cardinale de'
Medici, erano state date ad Andrea del Sarto et Iacopo da Puntormo
et al Francia Bigio, che il valore e la perfezzione di tale arte in quella
mostrassero; et avevano il Magnifico Ottaviano de' Medici che ogni
mese dava loro trenta scudi per ciascuno. Laonde il Francia fece nella
parte sua, oltra la bellezza della storia, alcuni casamenti misurati
molto bene in prospettiva. Ma questa opera per la morte di Leone
rimase imperfetta, e poi fu di commissione del Duca Alessandro de'
Medici l'anno 1532 ricominciata da Iacopo da Puntormo, il quale la
mandò tanto per la lunga, che il Duca si morì et il lavoro restò a
dietro.
Ma per tornare al Francia, egli ardeva tanto vago delle cose dell'arte,
che non era giorno di stare, che e' non ritraesse di naturale per
istudio uno ignudo in bottega sua, tenendo del continuo per ciò