Page 1048 - Giorgio Vasari
P. 1048

povero e lebbroso, et il medesimo ricco e sano. La quale opera diè tal
               saggio di lui, che pervenne in credito et in fama. Laonde gli uomini,
               che  di  quella  chiesa  e  Compagnia  erano  capitani,  gli  allogarono  la
               tavola  dello  altar  maggiore,  nella  quale  il  Francia  si  portò  molto
               meglio;  et  in  tale  opera,  in  un  San  Giovanni  Batista  si  ritrasse  nel

               viso; e fece in quella una Nostra Donna e San Giobbe povero.

               Edificossi  allora  in  Santo  Spirito  di  Fiorenza,  la  cappella  di  San
               Niccola,  nella  quale  di  legno  col  modello  di  Iacopo  Sansovino  fu
               intagliato esso Santo tutto tondo, et il Francia due Agnoletti, che in
               mezzo lo mettono, dipinse a olio in duo quadri che furono lodati, et in

               due tondi fece una Nunziata; e lavorò la predella di figure piccole dei
               miracoli di San Niccola con tanta diligenza, che merita perciò molte
               lodi. Fece in San Pier Maggiore alla porta a man destra entrando in
               chiesa, una Nunziata, dove ha fatto l'Angelo che ancora vola per aria,

               et  essa  che  ginocchioni,  con  una  graziosissima  attitudine,  riceve  il
               saluto. E vi ha tirato un casamento in prospettiva, il quale fu cosa
               molto lodata et ingegnosa. E nel vero ancor che 'l Francia avesse la
               maniera un poco gentile, per essere egli molto faticoso e duro nel suo

               operare,  nientedimeno  egli  era  molto  riservato  e  diligente  nelle
               misure dell'arte nelle figure. Gli fu allogato a dipignere nei Servi, per
               concorrenza  d'Andrea  del  Sarto,  nel  cortile  dinanzi  alla  chiesa,  una
               storia:  nella  quale  fece  lo  sposalizio  di  Nostra  Donna,  dove

               apertamente si conosce la grandissima fede che aveva Giuseppo, il
               quale sposandola non meno mostra nel viso il timore che l'allegrezza.
               Oltra  che  egli  vi  fece  uno  che  gli  dà  certe  pugna,  come  si  usa  ne'
               tempi  nostri  per  ricordanza  delle  nozze.  Et  in  uno  ignudo  espresse

               felicemente l'ira et il desio, inducendolo a rompere la verga sua che
               non  era  fiorita,  e  di  questo,  con  molti  altri,  è  il  disegno  nel  nostro
               libro. In compagnia ancora della Nostra Donna fece alcune femmine
               con bellissime arie et acconciature di teste, de le quali egli si dilettò

               sempre.  Et  in  tutta  questa  istoria,  non  fece  cosa  che  non  fusse
               benissimo considerata: come è una femmina con un putto in collo che
               va in casa, et ha dato de le busse ad un altro putto che postosi a
               sedere non vuole andare e piagne e sta con una mano al viso molto

               graziatamente.  E  certamente  che  in  ogni  cosa,  e  grande  e  piccola,
   1043   1044   1045   1046   1047   1048   1049   1050   1051   1052   1053