Page 1047 - Giorgio Vasari
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VITA DEL FRANCIA BIGIO PITTOR FIORENTINO



               Le fatiche che si patiscono nella vita per levarsi da terra e ripararsi da
               la povertà, soccorrendo non pure sé ma i prossimi suoi, fanno che il
               sudor e disagi diventano dolcissimi, et il nutrimento di ciò talmente
               pasce l'animo altrui, che la bontà del cielo, veggendo alcun volto a

               buona  vita  et  ottimi  costumi  e  pronto  et  inclinato  agli  studi  delle
               scienze, è sforzato sopra l'usanza sua essergli nel genio favorevole e
               benigno. Come fu veramente al Francia pittor fiorentino; il quale da
               ottima  e  giusta  cagione  posto  all'arte  della  pittura,  s'esercitò  in

               quella,  non  tanto  desideroso  di  fama,  quanto  per  porgere  aiuto  ai
               poveri  parenti  suoi.  Et  essendo  egli  nato  di  umilissimi  artefici  e
               persone basse, cercava svilupparsi da questo, al che fare lo spronò
               molto la concorrenza di Andrea del Sarto allora suo compagno, co 'l

               quale molto tempo tenne e bottega e la vita del dipignere. La qual
               vita fu cagione ch'eglino grande acquisto fecero l'un per l'altro all'arte
               della pittura.

               Imparò  il  Francia  nella  sua  giovanezza,  dimorando  alcuni  mesi  con
               Mariotto  Albertinelli,  i  principii  dell'arte.  Et  essendo  molto  inclinato
               alle cose di prospettiva e quella imparando di continuo per lo diletto

               di essa, fu in Fiorenza riputato molto valente nella sua giovanezza. Le
               prime opere da lui dipinte furono in San Brancazio, chiesa dirimpetto
               alle  case  sue,  cioè  un  San  Bernardo  lavorato  in  fresco,  e  nella

               cappella  de'  Rucellai  in  un  pilastro  una  Santa  Caterina  da  Siena
               lavorata similmente in fresco: le quali diedero saggio delle sue buone
               qualità, che in tale arte mostrò per le sue fatiche. Ma molto più lo fé
               tenere valente un quadro di Nostra Donna con il Putto in collo ch'è a
               una capellina in San Piero Maggiore, dove un San Giovanni fanciullo

               fa  festa  a  Gesù  Cristo.  Si  dimostrò  anco  eccellente  a  San  Giobbe
               dietro a' Servi in Fiorenza in un cantone della chiesa di detto Santo, in
               un tabernacolo lavorato a fresco, nel quale fece la visitazione della

               Madonna. Nella quale figura si scorge la benignità della Madonna, e
               nella  vecchia  una  reverenza  grandissima;  e  dipinse  il  San  Giobbe
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