Page 1042 - Giorgio Vasari
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entrando in chiesa, fra le quali poca differenza di perfezzione si vede
               dall'una  all'altra.  Per  che  Bartolomeo  acquistò  in  tal  cosa  fama  di
               avere la maniera più dolce e più sicura. Et avvenga che nella storia di
               maestro Amico sia una infinità di cose strane, per aver figurato nella
               Resurression di Cristo gl'armati con attitudini torte e rannicchiate, e

               dalla  lapida  del  sepolcro,  che  rovina  loro  addosso,  stiacciati  molti
               soldati;  nondimeno  per  essere  quella  di  Bartolomeo  più  unita  di
               disegno  e  di  colorito,  fu  più  lodata  dagli  artefici.  Il  che  fu  cagione

               ch'egli facesse poi compagnia con Biagio Bolognese, persona molto
               più pratica nella arte che eccellente, e che lavorassino in compagnia
               in  San  Salvatore  a'  frati  Scopetini,  un  refettorio,  il  quale  dipinsero
               parte a fresco parte a secco; dentrovi quando Cristo sazia coi cinque
               pani  e  due  pesci,  cinquemila  persone.  Lavorarono  ancora  in  una

               facciata della libreria la disputa di Santo Agostino, nella quale fecero
               una prospettiva assai ragionevole. Avevano questi maestri, per avere
               veduto  l'opere  di  Raffaello  e  praticato  con  esso,  un  certo  che  d'un

               tutto, che pareva di dovere esser buono; ma nel vero non attesero
               all'ingegnose  particolarità  dell'arte,  come  si  debbe.  Ma  perché  in
               Bologna  in  que'  tempi  non  erano  pittori  che  sapessero  più  di  loro,
               erano tenuti da chi governava e dai popoli di quella città i migliori
               maestri  d'Italia.  Sono  di  mano  di  Bartolomeo  sotto  la  volta  del

               palagio del podestà alcuni tondi in fresco, e dirimpetto al palazzo de'
               Fantucci in San Vitale una storia della visitazione di Santa Elisabetta.
               E ne' Servi di Bologna intorno a una tavola d'una Nunziata dipinta a

               olio, alcuni Santi lavorati a fresco da Innocenzio da Imola. Et in San
               Michele  in  Bosco  dipinse  Bartolomeo  a  fresco  la  capella  di
               Ramazzotto, capo di parte in Romagna. Dipinse il medesimo in Santo
               Stefano in una capella due Santi a fresco con certi putti in aria assai
               begli.  Et  in  San  Iacopo  una  capella  a  Messer  Aniballe  del  Corello,

               nella quale fece la Circoncisione di Nostro Signore, con assai figure; e
               nel mezzo tondo disopra fece Abramo, che sacrifica il figliuolo a Dio.
               E  questa  opera  invero  fu  fatta  con  buona  pratica  e  maniera.  A

               tempera dipinse nella Misericordia fuor di Bologna in una tavoletta la
               Nostra Donna et alcuni Santi, e per tutta la città molti quadri et altre
               opere, che sono in mano di diversi. E nel vero fu costui nella bontà
               della vita e nell'opere più che ragionevole, et ebbe miglior disegno et
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