Page 1032 - Giorgio Vasari
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bertuccione parve che s'indovinasse il frate essere stato di ciò
cagione, onde ogni dì s'essercitava saltando di passo in passo con le
gambe e tenendo con le mani il contrapeso, e così posandosi spesso
al suo disegno pervenne. Perché, sendo un dì sciolto per casa, saltò a
poco a poco di tetto in tetto, su l'ora che il guardiano era a cantare il
vespro, e pervenne sopra il tetto della camera sua. E quivi lasciato
andare il contrapeso, vi fece per mezza ora un sì amorevole ballo,
che né tegolo né coppo vi restò che non rompesse. E tornatosi in
casa, si sentì fra tre dì per una pioggia le querele del guardiano.
Avendo il Rosso finito l'opere sue, con Batistino et il bertuccione
s'inviò a Roma, et essendo in grandissima aspettazione l'opre sue,
erano oltre modo desiderate, essendosi veduti alcuni disegni fatti per
lui, i quali erano tenuti maravigliosi, atteso che il Rosso
divinissimamente e con gran pulitezza disegnava. Quivi fece nella
Pace sopra le cose di Raffaello un'opera, della quale non dipinse mai
peggio a' suoi giorni, né posso imaginare onde ciò procedesse, se non
da questo, che non pure in lui, ma si è veduto anco in molti altri. E
questo (il che pare cosa mirabile et occulta di natura) è che chi muta
paese o luogo, pare che muti natura, virtù, costumi et abito di
persona, in tanto che tallora non pare quel medesimo, ma un altro e
tutto stordito e stupefatto. Il che poté intervenire al Rosso nell'aria di
Roma, e per le stupende cose che egli vi vide d'architettura e
scultura, e per le pitture e statue di Michelagnolo, che forse lo
cavarono di sé. Le quali cose fecero anco fuggire, senza lasciar loro
alcuna cosa operare in Roma, fra' Bartolomeo di S. Marco et Andrea
del Sarto. Tuttavia, qualunche si fusse di ciò la cagione, il Rosso non
fece mai peggio; e da vantaggio è quest'opera [a] paragone di quelle
di Raffaello da Urbino.
In questo tempo fece al vescovo Tornabuoni amico suo un quadro
d'un Cristo morto, sostenuto da due Angeli, che oggi è appresso agli
eredi di monsignor Della Casa, il quale fu una bellissima impresa.
Fece al Baviera, in disegni di stampe, tutti gli dèi, intagliati poi da
Giacopo Caraglio, quando Saturno si muta in cavallo, e
particularmente quando Plutone rapisce Proserpina. Lavorò una bozza
della decollazione di S. Giovanni Batista, che oggi è in una chiesiuola