Page 1029 - Giorgio Vasari
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fresco  per  Piero  Bartoli  con  un  Cristo  morto,  dove  cominciò  a
               mostrare quanto egli desiderasse la maniera gagliarda e di grandezza
               più degl'altri, leggiadra e maravigliosa. Lavorò sopra la porta di San
               Sebastiano de' Servi, essendo ancor sbarbato, quando Lorenzo Pucci
               fu da papa Leone fatto cardinale, l'arme de' Pucci con due figure che

               in quel tempo fece maravigliare gli artefici, non si aspettando di lui
               quello che riuscì. Onde gli crebbe l'animo talmente, che avendo egli a
               maestro Giacopo frate de' Servi, che attendeva alle poesie, fatto un

               quadro  d'una  Nostra  Donna  con  la  testa  di  S.  Giovanni  Evangelista
               mezza figura, persuaso da lui fece nel cortile de' detti Servi, allato
               alla  storia  della  Visitazione  che  lavorò  Giacopo  da  Pontormo,
               l'assunzione di Nostra Donna, nella quale fece un cielo d'Angeli tutti
               fanciulli ignudi, che ballano intorno alla Nostra Donna acerchiati, che

               scortano con bellissimo andare di contorni e con graziosissimo modo
               girati per quell'aria; di maniera che, se il colorito fatto da lui fosse
               con  quella  maturità  d'arte  che  egli  ebbe  poi  col  tempo,  avrebbe,

               come di grandezza e di buon disegno paragonò l'altre storie, di gran
               lunga ancora trapassate. Fecevi gli Apostoli carichi molto di panni e di
               troppa dovizia di essi pieni, ma le attitudini et alcune teste sono più
               che bellissime. Fecegli far lo Spedalingo di S. Maria Nuova una tavola,
               la  quale,  vedendola  abbozzata,  gli  parvero,  come  colui  ch'era  poco

               intendente  di  questa  arte,  tutti  quei  Santi  diavoli,  avendo  il  Rosso
               costume, nelle sue bozze a olio, di fare certe arie crudeli e disperate,
               e nel finirle poi addolciva l'aria e riducevale al buono. Per che se li

               fuggì  di  casa  e  non  volle  la  tavola,  dicendo  che  lo  aveva  giuntato.
               Dipinse medesimamente sopra un'altra porta che entra nel chiostro
               del convento de' Servi, l'arme di papa Leone con due fanciulli, oggi
               guasta.  E  per  le  case  de'  cittadini  si  veggono  più  quadri  e  molti
               ritratti.  Fece  per  la  venuta  di  papa  Leone  a  Fiorenza  sul  canto  de'

               Bischeri  un  arco  bellissimo.  Poi  lavorò  al  signor  di  Piombino  una
               tavola  con  un  Cristo  morto  bellissimo,  e  gli  fece  ancora  una
               cappelluccia. E similmente a Volterra dipinse un bellissimo Deposto di

               croce. Perché cresciuto in pregio e fama, fece in S. Spirito di Fiorenza
               la tavola de' Dei, la quale già avevano allogato a Raffaello da Urbino,
               che la lasciò per le cure dell'opera che aveva preso a Roma. La quale
               il Rosso lavorò con bellissima grazia e disegno e vivacità di colori. Né
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