Page 1010 - Giorgio Vasari
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allora  giovinetto,  e  la  pose  in  una  sua  cappella  nella  chiesa  di  S.
               Domenico  da  Fiesole.  Nella  quale  tavola  sono  i  Magi  che  adorano
               Gesù Cristo in grembo alla madre, et in un canto è il suo ritratto di
               naturale, che lo somiglia assai.

               Fece  poi  per  madonna  Alfonsina,  moglie  di  Pietro  de'  Medici,  una
               tavola che fu posta per voto sopra l'altar della capella de' Martiri nella

               chiesa  di  Camaldoli  di  Firenze.  Nella  qual  tavola  fece  S.  Arcadio
               crucifisso et altri martiri con le croci in braccio, e due figure mezze
               coperte di panni et il resto nudo e ginocchioni con le croci in terra, et
               in aria sono alcuni puttini con palme in mano. La quale tavola, che fu

               fatta con molta diligenza e condotta con buon giudizio nel colorito e
               nelle  teste,  che  sono  vivaci  molto,  fu  posta  in  detta  chiesa  di
               Camaldoli. Ma essendo quel monasterio, per l'assedio di Firenze, tolto
               a  que'  padri  romiti,  che  santamente  in  quella  chiesa  celebravano  i

               divini ufficii, e poi data alle monache di S. Giovannino dell'Ordine de'
               Cavalieri  Ierosolimitani,  et  ultimamente  stato  rovinato,  fu  la  detta
               tavola per ordine del signor duca Cosimo posta in San Lorenzo a una
               delle  cappelle  della  famiglia  de'  Medici,  come  quella  che  si  può

               mettere fra le migliori cose che facesse il Sogliano.
               Fece il medesimo, per le monache della Crocetta, un cenacolo colorito

               a  olio,  che  fu  allora  molto  lodato.  E  nella  via  de'  Ginori,  a  Taddeo
               Taddei dipinse in un tabernacolo a fresco un Crucifisso con la Nostra
               Donna  e  San  Giovanni  a'  piedi,  et  alcuni  Angeli  in  aria  che  lo
               piangono molto vivamente. La quale opera certo è molto lodata, e

               ben  condotta  per  lavoro  a  fresco.  Di  mano  di  costui  è  anco  nel
               reffettorio  della  badia  de'  monaci  Neri  in  Firenze  un  Crucifisso  con
               Angeli che volano e piangono con molta grazia, et a basso è la Nostra
               Donna, S. Giovanni, S. Benedetto, S. Scolastica et altre figure. Alle

               monache dello Spirito Santo, sopra la costa a S. Giorgio, dipinse in
               due  quadri,  che  sono  in  chiesa,  S.  Francesco  e  S.  Lisabetta  reina
               d'Ungheria  e  suora  di  quell'Ordine.  Per  la  Compagnia  del  Ceppo
               dipinse  il  segno  da  portare  a  processione  che  è  molto  bello:  nella

               parte  dinanzi  del  quale  fece  la  visitazione  di  Nostra  Donna,  e
               dall'altra  parte  S.  Niccolò  vescovo  e  due  fanciulli  vestiti  da  Battuti,
               uno de' quali gli tiene il libro e l'altro le tre palle d'oro. Lavorò in una
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