Page 1014 - Giorgio Vasari
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Giovanni  Evangelista  che  piangono,  e  dalle  bande  S.  Caterina  da
               Siena e S. Antonino arcivescovo di Firenze e di quell'Ordine, la quale
               fu condotta, per lavoro a fresco, molto pulitamente e con diligenza.
               Ma molto meglio sarebbe riuscito al Sogliano se avesse fatto quello
               ch'aveva  disegnato,  perché  i  pittori  esprimono  meglio  i  concetti

               dell'animo loro che gl'altrui. Ma dall'altro lato è onesto che chi spende
               il suo si contenti. Il quale disegno del pane e del pesce è in mano di
               Bartolomeo Gondi, il quale, oltre un gran quadro che ha di mano del

               Sogliano, ha anco molti disegni e teste colorite dal vivo, sopra fogli
               mesticati, le quali ebbe dalla moglie del Sogliano, poi che fu morto,
               essendo stato suo amicissimo. E noi ancora avemo alcuni disegni del
               medesimo nel nostro libro che sono belli affatto. Cominciò il Sogliano
               a  Giovanni  Serristori  una  tavola  grande,  che  s'aveva  a  porre  in  S.

               Francesco  dell'Osservanza,  fuor  della  porta  a  S.  Miniato,  con  un
               numero  infinito  di  figure,  dove  sono  alcune  teste  miracolose  e  le
               migliori  che  facesse  mai,  ma  ella  rimase  imperfetta  alla  morte  del

               detto Giovanni Serristori. Ma nondimeno, perché Giovanni Antonio era
               stato pagato del tutto, la finì poi a poco a poco e la diede a Messer
               Alamanno di Iacopo Salviati, genero et erede di Giovanni Serristori, et
               egli insieme con l'ornamento la diede alle monache di S. Luca, che
               l'hanno in via di S. Gallo posta sopra l'altar maggiore. Fece Giovanni

               Antonio molte altre cose in Firenze, che parte sono per le case de'
               cittadini  e  parte  furono  mandate  in  diversi  paesi,  delle  quali  non
               accade far menzione, essendosi parlato delle principali.

               Fu il Sogliano persona onesta e religiosa molto, e sempre attese ai
               fatti  suoi  senza  esser  molesto  a  niuno  dell'arte.  Fu  suo  discepolo

               Sandrino del Calzolaio, che fece il tabernacolo ch'è in sul canto delle
               Murate,  et  allo  spedale  del  Tempio  un  San  Giovanni  Battista  che
               insegna il raccetto ai poveri. E più opere arebbe fatto e bene, se non
               fusse morto, come fece, giovane. Fu anco discepolo di costui Michele,

               che andò poi a stare con Ridolfo Ghirlandai, dal quale prese il nome.
               E  Benedetto  similmente,  che  andò  con  Antonio  Mini  discepolo  di
               Michelagnolo Buonarroti in Francia, dove ha fatto molte bell'opere. E
               finalmente Zanobi di Poggino, che ha fatto molte opere per la città. In

               ultimo, essendo Giovanni Antonio già stanco e male complessionato,
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