Page 2197 - Shakespeare - Vol. 4
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l’ore tue odiose fan da ancelle a invidia,
               delitto, ira, tradimento e stupro.



               «Se virtù e vero cercano il tuo aiuto,
               anche pagando incontran mille intoppi;
               mentre il peccato tu lo aiuti gratis,

               contenta di ascoltarlo ed esaudirlo.
               Anche il mio Collatino, altrimenti,
               sarebbe giunto qui assieme a Tarquinio;

               sei stata tu che invece lo hai impedito.


               «È tua la colpa di omicidi e furti,

               di corruzione e falsi giuramenti,
               di falsificazioni e tradimenti,
               dell’abominazione dell’incesto.

               Dalla creazione al giorno del giudizio
               hai favorito sempre ogni peccato,
               quelli passati e quelli da venire.



               «Tempo deforme, socio d’atra notte,
               d’orrenda angoscia svelto messaggero,

               schiavo dell’onta che guasti gioventù,
               guardia di pene, rozza del peccato,
               trappola di virtù! Tu tutto nutri
               e ammazzi: ascolta, tempo! Giacché reo

               sei già della mia colpa, dammi morte.



               «Perché occasione, serva tua, ha tradito
               le ore che avevi dato al mio riposo,
               perché mi hai cancellato la fortuna
               e incatenato a sempiterne pene?

               Il tempo ha da fermar l’odio nemico,
               svelar gli errori che opinione crede,
               non dissipar del talamo la dote.



               «Sua gloria è conciliare i re avversari,
               svelare il falso e far uscire il vero,
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