Page 2185 - Shakespeare - Vol. 4
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lo metterò tra le tue braccia morte,
e giurerò che lì l’ho visto e ucciso.
«Così, sopravvivendoti, il tuo sposo,
sarà ludibrio a tutti, i tuoi parenti
chineranno la testa sotto l’onta,
la prole tua marchiata di bastarda.
E tu, l’autrice della loro infamia,
avrai la colpa tua trascritta in rime,
cantata dai bambini del futuro.
«Ma cedi, e ti sarò segreto amico;
colpa non nota è solo idea senz’atto.
Danno compiuto a fine buono e grande
saggia politica 86 terrà ben fatto.
Il velenoso semplice, 87 mischiato,
diventa medicina; così usato,
l’effetto ne purifica il veleno.
«Per amor dunque di marito e figli,
cedi, non far loro ereditare
vergogna indelebile, una macchia
che mai verrà dimenticata, peggio
del marchio degli schiavi o orrenda voglia.
Ché questa è solo un marchio di natura,
e non un segno della loro infamia».
E qui con uno sguardo da mortale
basilisco si leva e fa una pausa;
lei, quadro di pietà, par bianca cerva
sotto gli artigli aguzzi di un grifone,
che implora in un deserto senza legge
la fiera, cui è ignoto ogni diritto,
e che obbedisce solo all’appetito.
Quando una nera, minacciosa nube
nasconde gli erti monti nel suo grembo,