Page 2153 - Shakespeare - Vol. 4
P. 2153
e rivestita del suo aspetto puro
divora e insozza la bellezza fresca.
Tiranna sconcia, macchia e poi devasta,
come con foglie tenere fa il bruco.
«Amore scalda, è sole dopo pioggia,
lussuria è la tempesta dopo il sole;
amore è primavera sempre fresca,
lussuria è inverno giunto a mezza estate;
amor mai sazia, lussuria muore ingorda;
amore è sincero, lussuria mente.
«Potrei dire di più, ma più non oso,
il testo è vecchio, e l’oratore acerbo,
e dunque adesso, triste, me ne vado,
con la vergogna in volto e affanno in cuore;
mi bruciano le orecchie dalla colpa,
ché le tue impudicizie hanno ascoltato».
Col che si strappa dalla dolce stretta
del bel braccio ch’al sen di lei l’allaccia,
e corre a casa per radure buie,
lasciando amor riversa e molto afflitta:
come una stella cade giù dal cielo,
dall’occhio suo scompare nella notte. 46
Lei glielo scaglia dietro, come a riva
chi vede già imbarcato il proprio amico,
finché l’onda tremenda lo nasconde,
e con calanti nuvole contende:
così, nera e spietata notte avvolse
l’oggetto che nutriva gli occhi suoi.
Come colui che non sa come ha perso
un prezioso gioiello dentro ai flutti,
o attonito viandante nella notte,
cui muore il lume in un sinistro bosco,