Page 1895 - Shakespeare - Vol. 4
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               Per me, amico mio, non sarai mai vecchio,

               qual eri la prima volta che incontrai il tuo sguardo,
               tal oggi appare la tua bellezza; tre gelidi inverni
               hanno scosso dagli alberi l’orgoglio di tre estati,
               tre leggiadre primavere avvizzite in gialli autunni

               ho visto nel susseguir delle stagioni,
               tre fragranti Aprili arsero nel fuoco di tre Giugni
               da quando ti vidi in fiore, giovane come ora.
               Ma la bellezza è come l’ombra sulla meridiana

               che furtiva avanza senza mostrarne il passo;
               così la tua freschezza, che a me par sempre ferma,
               ha un movimento che l’occhio mio non percepisce:
                               se temi questo, sappi, posterità in ascolto:

                               pria del tuo avvento già era morta l’estate di bellezza.
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