Page 3042 - Shakespeare - Vol. 3
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acclamava tanto?
TIMONE
Tu sei Timandra?
TIMANDRA
Sì.
TIMONE
Rimani puttana. Quelli che ti usano
non ti amano. Regalagli malattie
quando lasciano da te la loro foia.
Sfrutta le tue ore di lussuria; prepara
quei vermi sifilitici per i bagni caldi e le stufe;
riduci la gioventù dalle guance di rosa
all’astinenza e alla dieta.
TIMANDRA
Impiccati, mostro!
ALCIBIADE
Perdonalo, dolce Timandra, la sua ragione
s’è annegata e perduta nelle sue disgrazie.
Mi è rimasto poco oro, nobile Timone,
e questa mancanza produce ogni giorno
rivolta nella mia banda affamata. Con dolore
ho sentito che Atene maledetta,
noncurante del tuo merito, dimentica
delle tue grandi imprese, quando i paesi vicini,
non fosse stato per la tua spada e il tuo denaro,
l’avrebbero calpestata −
TIMONE
Ti prego, suona il tamburo e vattene.
ALCIBIADE
Ti sono amico, caro Timone,