Page 3024 - Shakespeare - Vol. 3
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Così come siete grandi, miei signori,
               siate compassionevoli e clementi.
               Chi non condanna un delitto a sangue freddo?
               Uccidere, lo ammetto, è lo sfogo estremo

               del peccato, ma per difesa è il più giusto,
               se giudicato con clemenza. Essere irati
               è cosa empia ma qual è l’uomo
               che non si adira? Bilanciate il crimine con questo.



              SECONDO SENATORE

               Sprecate il fiato.


              ALCIBIADE

                               Lo spreco? I servigi resi da lui
               contro Sparta e Bisanzio dovrebbero bastare
               a riscattargli la vita.



              PRIMO SENATORE
               Che dite?



              ALCIBIADE
               Dico, signori, che ha servito bene,

               e ha ucciso in battaglia molti
               dei vostri nemici. Con che valore
               si comportò nell’ultimo conflitto, ricevendo
               molte ferite!



              SECONDO SENATORE

               E molto bottino, con esse, guadagnando.
               È un dissoluto inveterato; c’è un vizio in lui
               che sovente lo annega, facendo prigioniero
               il suo valore. Se non ci fossero nemici,
               a sopraffarlo basterebbe quello. In tale

               furia bestiale si sa che ha commesso
               delitti e fomentato ribellione. Ci si informa
               che i suoi giorni sono turpi e il suo bere pericoloso.
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