Page 3005 - Shakespeare - Vol. 3
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E la natura, muovendo di nuovo verso la terra,
si acconcia per il viaggio, si fa torpida e pesante.
Va’ da Ventidio. Ti prego, non essere triste.
Tu sei sincero e onesto; e sinceramente dico
che non hai alcuna colpa. Di recente Ventidio
ha sepolto suo padre, entrando in possesso,
con la sua morte, di una grande fortuna.
Quand’era povero, incarcerato e senza amici,
io l’ho riscattato con cinque talenti.
Portagli i miei saluti, digli che ora
il suo amico è toccato da una vera necessità,
la quale invoca d’essere alleviata da lui
con quei cinque talenti. Avuti questi,
paga quello per cui c’è più urgenza.
Non dire né pensare mai
che le fortune di Timone tra i suoi amici
possano andare a picco.
FLAVIO
Vorrei non doverlo pensare. Quel pensiero
è nemico dell’uomo generoso: tale essendo lui,
ritiene che lo siano tutti gli altri.
[Escono]