Page 2966 - Shakespeare - Vol. 3
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Senza questa, è la fine.
TIMONE
Nobile Ventidio!
Ebbene, io non sono della razza di coloro
che si scuotono di dosso un amico nel momento
del maggior bisogno. Lo so galantuomo
che merita aiuto: e lo avrà.
Pagherò io il debito e lo farò liberare.
MESSAGGERO
Vostra Signoria lo lega a sé per sempre.
TIMONE
Ricordami a lui; manderò il suo riscatto.
Appena liberato, venga da me.
Non basta aiutare i deboli a rialzarsi,
bisogna sorreggerli anche dopo. Addio.
MESSAGGERO
Ogni felicità a Vostro Onore!
[Esce]
Entra un Vecchio Ateniese.
VECCHIO ATENIESE
Nobile Timone, prestami ascolto.
TIMONE
Volentieri, buon vecchio.
VECCHIO ATENIESE
Tu hai un servo di nome Lucilio.
TIMONE
È così. Ebbene?