Page 2755 - Shakespeare - Vol. 3
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Starò zitta finché la città sarà in fiamme,
e poi dirò poche parole.
CORIOLANO
La prende per mano, in silenzio. 52
O madre, madre!
Che cosa hai fatto? Guarda, i cieli si aprono,
gli dei guardano quaggiù, e ridono
di questa scena innaturale. O madre,
madre! Ah! Hai vinto una felice vittoria
per Roma. Ma per tuo figlio −
credilo, ah credilo − su lui hai prevalso
con suo rischio gravissimo, se non
mortale. Ma che venga.
Aufidio, non posso più fare una guerra leale,
ma forgerò una pace conveniente. Dimmi,
buon Aufidio, fossi stato al mio posto,
avresti meno ascoltato una madre? O avresti
concesso di meno, Aufidio?
AUFIDIO
Il fatto mi ha commosso.
CORIOLANO
L’avrei giurato!
E sai, non è facile far sudare
pietà ai miei occhi. Ma amico mio,
consigliami, quale pace vuoi fare. Per me,
non vado a Roma, torno con te, e ti prego,
sostienimi in questo. O madre! Moglie!
AUFIDIO
(a parte) Sono contento che tu abbia azzuffato
dentro di te pietà e onore. Su questo
ricostruirò la mia fortuna.