Page 2750 - Shakespeare - Vol. 3
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volino a punzecchiare le stelle. Allora
i venti ribelli scaglino i cedri superbi
contro il sole, assassinando l’impossibile,
per fare di ciò che non può essere
una cosa da niente.
VOLUMNIA
Sei il mio guerriero;
io ho dato mano a farti. Riconosci
questa donna?
CORIOLANO
Nobile sorella di Publicola,
luna di Roma, casta come il ghiacciolo
che il gelo aggruma da neve purissima
e appende al tempio di Diana − cara Valeria!
VOLUMNIA
(indicando il piccolo Marzio) Questo è un povero compendio di te,
che quando il tempo l’avrà interpretato
potrà essere tutto te stesso.
CORIOLANO
Il dio dei soldati,
al sommo Giove piacendo, informi
i tuoi pensieri di nobiltà, che tu possa
mostrarti invulnerabile al disonore,
e alzarti in mezzo alle guerre
come un gran promontorio che regge le bufere
e salva chi ti vede.
VOLUMNIA
Giù, in ginocchio.
CORIOLANO
Il mio bravo ragazzo!