Page 2751 - Shakespeare - Vol. 3
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VOLUMNIA

                               Lui con noi,
               tua moglie, questa dama e io stessa
               siamo qui a pregarti.



              CORIOLANO
                               Ti supplico, zitta!

               O, se chiedi, ricorda prima questo:
               la cosa che ho giurato di non concedere
               non pensate che ve la rifiuti. Non dirmi
               di sciogliere l’esercito, o patteggiare di nuovo

               coi meccanici di Roma. Non dirmi
               che in ciò ti sembro snaturato. Non volere
               smorzare la rabbia e la vendetta
               coi tuoi freddi ragionamenti.



              VOLUMNIA

                               Oh basta, basta!
               L’hai detto, non concederai niente −
               perché non abbiamo altro da chiedere
               da quello che già rifiuti. E pure
               chiederemo, così se la richiesta va a vuoto,

               la colpa ricade sulla tua durezza.
               Perciò ascolta.



              CORIOLANO
               Aufidio, e voi Volsci, ascoltate:
               perché non udremo nulla da Roma

               in privato. Cos’hai da chiedere?



              VOLUMNIA   49
               Restassimo mute e senza parola, queste vesti
               e questi corpi direbbero quale vita
               abbiamo fatto dopo il tuo esilio.
               Pensaci, siamo venute qui

               le più sventurate delle donne.
               Perché la tua vista, che dovrebbe
               riempirci gli occhi di gioia,
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