Page 2720 - Shakespeare - Vol. 3
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e mi sono svegliato mezzo morto, con niente.
               Nobile Marzio, anche se non avessimo
               altro motivo per combattere contro Roma
               che la tua cacciata,

               arruoleremmo tutti, dai dodici ai settant’anni,
               e versando la guerra nei visceri
               dell’ingrata Roma, la travolgeremmo
               come una potente alluvione. Ma vieni,

               entra, e stringi la mano ai nostri senatori
               e amici, che sono qui per salutarmi,
               perché ero pronto a marciare
               contro i vostri territori, ma non

               contro Roma stessa.



              CORIOLANO
                               Dei, mi fate felice!



              AUFIDIO
               Quindi, amico incomparabile, se vuoi
               prendere il comando delle tue vendette,
               prendi metà delle mie forze, e decidi l’azione

               come meglio ti consiglia
               l’esperienza, dacché conosci la forza
               e la debolezza del tuo paese:
               o picchiare alle porte di Roma, o investirli

               in una zona lontana, per far loro paura
               prima di annientarli. Ma entra.
               Lascia che prima ti presenti
               a chi assentirà ai tuoi desideri.

               Benvenuto mille volte! E più amico
               oggi che nemico prima − e lo eri
               assai, Marzio. La mano. Benvenuto!
                                                                                                        Escono.



                                    Il primo e il secondo servo si fanno avanti.


              I SERVO

          Questo sì è un voltafaccia!
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