Page 2705 - Shakespeare - Vol. 3
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con te dove conviene che ti fermi,
per aver notizie di noi e noi di te.
Così, se il tempo farà fiorire
l’occasione di richiamarti, non dovremo
mandar a cercare un uomo nel vasto mondo
e perdere quel vantaggio che sfuma se è assente
chi ne ha bisogno.
CORIOLANO
Addio.
Tu hai anni addosso, e sei troppo carico
di fatiche di guerra per vagare con uno
che ancora non ne è toccato. Accompagnami
solo fuori delle porte. Venite,
mia dolce moglie, mia carissima madre,
miei amici di nobile tempra.
Appena fuori ditemi addio e sorridete.
Vi prego, andiamo. Finché sarò sulla terra
udrete sempre mie notizie, e nulla
che non sia degno dell’uomo
che sono stato. 34
MENENIO
Parole più nobili
non si sono mai udite. Su, niente lacrime.
Potessi scuotermi via solo sett’anni
da queste vecchie braccia e gambe,
per gli dei benigni, ti seguirei
passo a passo.
CORIOLANO
Dammi la mano.
Andiamo.
Escono.
Scena II 35 EN