Page 2709 - Shakespeare - Vol. 3
P. 2709

così mio figlio, marito di costei, la vedete?
               l’uomo che avete bandito, vi sovrasta tutti.



              BRUTO
               Bene, bene, scusateci.



              SICINIO
                               Perché star qui
               a farci insultare da una che ha perso il senno?

                                                                                             I tribuni escono.



              VOLUMNIA
               Vadano con voi le mie preghiere.
               Vorrei che gli dei non avessero altro da fare
               che esaudire le mie maledizioni. Potessi

               incontrare costoro almeno una volta al giorno
               schioderebbero dal mio cuore il peso
               che l’opprime.



              MENENIO
                               Gli hai detto il fatto loro,
               e francamente ne avevi il diritto. Vieni

               a cenare da me?



              VOLUMNIA
                               No, mi nutro di rabbia.
               Ceno su me stessa, e così
               mangiando morirò di fame. (A Virgilia.) Vieni,

               andiamo. Smettila di frignare piano
               e fai come me, piangi di rabbia,
               al modo di Giunone. Andiamo, andiamo, andiamo.


                                              Escono Volumnia e Virgilia.



              MENENIO
               Cani, cani, cani!

                                                                                                           Esce.
   2704   2705   2706   2707   2708   2709   2710   2711   2712   2713   2714