Page 2700 - Shakespeare - Vol. 3
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CORIOLANO
Non voglio sapere altro.
Mi condannino al salto dalla rupe Tarpea,
a vagare in esilio, o allo scoio, alla cella
per languirvi con un chicco al giorno,
non comprerò il perdono con una parola
garbata, né frenerò il mio coraggio
per avere qualcosa da loro, anche se bastasse
dire «buon giorno».
SICINIO
Considerando che ha
fatto di tutto, più volte, per danneggiare
il popolo, cercando i modi di strappargli
il potere, e ora infine s’è scatenato
con odio, e ciò non solo di fronte
alla temibile giustizia ma contro
chi l’amministra − noi in nome del popolo
e col potere tribunizio, da questo
stesso momento lo bandiamo dalla città,
e che non varchi mai più le porte di Roma
sotto pena di precipitarlo
dalla rupe Tarpea. In nome del popolo
dico, sarà così.
I PLEBEI
Sarà così, sarà così! Vada via!
È bandito, e sarà così.
COMINIO
Uditemi, signori e amici del popolo...
SICINIO
È giudicato. Non c’è altro da udire.
COMINIO
Lasciatemi parlare.
Sono stato console, e posso mostrare a Roma