Page 2672 - Shakespeare - Vol. 3
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se, mescolate le voci, il tono che vince
               ha il loro accento. Si scelgono un magistrato,
               e un tipo tale che contrappone il suo «deve»,
               il suo «deve» plebeo a un’adunanza più degna

               di quelle arcigne della Grecia. Costui,
               per Giove sommo, svilisce i consoli!
               E il mio animo s’addolora
               perché sa che quando si comanda

               in due con uguale potere, ben presto
               il caos s’intromette e adopera
               l’uno per distruggere l’altro.



              COMINIO
                               Su, andiamo al Foro.



              CORIOLANO
               Chiunque abbia dato il consiglio di distribuire

               gratis il grano dei magazzini, come
               si usò a volte in Grecia...



              MENENIO
                               Andiamo, andiamo,
               non parliamone più.



              CORIOLANO
                               Ma lì la plebe

               aveva più potere − dico che costoro
               hanno nutrito la disubbidienza, hanno
               alimentato la rovina dello Stato.



              BRUTO
                               E il popolo dovrebbe
               votare uno che parla così?




              CORIOLANO
                               Io dirò
               ciò che penso, e che vale
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