Page 2669 - Shakespeare - Vol. 3
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E allora perché farlo io
il console? Per gli dei! Dammi tempo
di demeritare come te, e fammi
tuo collega.
SICINIO
Tu mostri fin troppo
ciò che agita il popolo. Se vuoi arrivare
dove vuoi, devi chiedere la strada,
la strada che hai smarrita, con più gentilezza,
o non sarai mai nobile come dev’essere un console,
né tribuno accanto a lui.
MENENIO
Stiamo calmi.
COMINIO
Il popolo è ingannato, è sobillato. Questo
tira e molla non è degno di Roma,
e Coriolano non ha meritato un intoppo
così sleale e vergognoso posto
sulla via libera dei suoi meriti.
CORIOLANO
Viene
a parlarmi del grano! Ho detto
quelle cose e le ripeto...
MENENIO
Non adesso, non adesso.
I SENATORE
Non così a caldo, Marzio.
CORIOLANO
Adesso, per la mia vita.
Ai miei amici più nobili chiedo perdono.