Page 2653 - Shakespeare - Vol. 3
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vero lo penso anch’io che se tutti i nostri giudizi uscissero da un cranio solo,
se ne volerebbero a est a ovest a nord e a sud, e per mettersi d’accordo sulla
strada più breve sceglierebbero assieme tutti i punti della bussola.
II CITTADINO
Ma davvero? E che strada prende secondo te il mio giudizio?
III CITTADINO
Be’ ma il tuo non ha la sortita tanto facile, è troppo incastrato in una zucca di
legno. Però se si sgancia tira di certo a sud.
II CITTADINO
E perché a sud?
III CITTADINO
Per andarsi a perdere nella nebbia. E lì tre quarti si squagliano nella guazza
fetente, e la quarta parte, per scrupolo di coscienza, torna a procurarti una
moglie.
II CITTADINO
Sempre a sfottere il prossimo, tu. Di’ pure, di’ pure.
III CITTADINO
Allora, siete tutti d’accordo di dargli il voto? Tanto non cambia niente, la
spunta sempre la maggioranza. Per me, se fosse amico del popolo, uno
meglio di lui non s’è mai visto.
Entra Coriolano con la toga dell’umiltà, assieme a Menenio.
Eccolo che arriva, con la toga dell’umiltà. State a vedere come si comporta.
Però non dobbiamo restar tutti assieme, dobbiamo avvicinarlo dove si piazza,
uno per volta, o due, o tre. La richiesta deve farcela a uno a uno, così
ciascuno di noialtri ha l’onore personale di dargli il suo voto con la propria
voce. Per cui venitemi appresso, che vi so dire come abbordarlo.
TUTTI
D’accordo, d’accordo.