Page 2656 - Shakespeare - Vol. 3
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CORIOLANO
Affare fatto, signore. E son due voti magnifici che ho mendicato. Grazie per
l’elemosina. Addio.
III CITTADINO
Però, che modo di fare.
II CITTADINO
Dovessi darglielo di nuovo... ma lasciamo perdere.
Escono.
Entrano altri due cittadini.
CORIOLANO
Per cortesia, se la mia elezione a console non fa a pugni coi vostri voti, son
qua vestito come si usa.
IV CITTADINO
Con la tua patria ti sei guadagnato dei meriti, e non te ne sei guadagnati.
CORIOLANO
La soluzione dell’indovinello?
IV CITTADINO
Sei stato un flagello per i suoi nemici e un castigo d’iddio per i suoi amici.
Difatto non hai mai amato la gente comune.
CORIOLANO
Tanto più virtuoso mi dovresti ritenere, perché ho amato con un amore non
comune. D’ora in poi, buon uomo, adulerò il popolo, mio fratello giurato, per
averne un giudizio più favorevole. Questo è per loro essere gentili, e dacché
la loro saggezza guarda al cappello piuttosto che al cuore, metterò in atto
l’inchino leccante e la scappellata più fasulla. Cioè a dire, antico mio, mimerò
le malìe di qualche capopopolo, e le spaccerò a sacchi a chi le va cercando.
Pertanto, ti prego di farmi console.
V CITTADINO