Page 2657 - Shakespeare - Vol. 3
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Noi speriamo d’averti amico, e perciò ti votiamo assai volentieri.



              IV CITTADINO
          Hai ricevuto molte ferite per la patria.



              CORIOLANO
          Sì e non voglio, mostrandovele, ribadire ciò che già sapete. Terrò i voti in
          gran conto, e quindi tolgo il disturbo.



              I DUE
          Gli dei ti diano felicità, di tutto cuore!
                                                                                                        Escono.




              CORIOLANO
               Voti, voti affettuosissimi!
               Meglio morire, meglio crepare di fame
               che mendicare ciò che già si merita.
               Perché debbo starmene qui in questa veste di lupo

               a mendicare da ogni Tizio e Caio
               dei voti inutili?
               Me lo impone l’usanza. Ma se facessimo
               sempre ciò che vuole l’usanza

               la polvere dei tempi antichi
               non la spazzerebbe via nessuno
               e l’errore s’ammucchierebbe come un monte
               bloccando la vista alla verità.

               No, piuttosto che fare così il buffone
               vadano l’alta carica e l’onore
               a chi è disposto a farlo. Ma sono
               a mezza strada. E se ho sopportato

               fin qui, farò anche il resto.


                                               Entrano altri tre cittadini.



               Arrivano altri voti.
               I vostri voti! Per i vostri voti
               ho combattuto, ho vegliato per i vostri voti.

               Per i vostri voti ho addosso
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