Page 2638 - Shakespeare - Vol. 3
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MENENIO
Una al collo, due alla coscia... son nove che io sappia.
VOLUMNIA
Prima di questa campagna aveva sul corpo venticinque ferite.
MENENIO
Ora fan ventisette. Ogni tacca la tomba d’un nemico. (Grida e squilli di
trombe.) Ecco, le trombe.
VOLUMNIA
Sono gli araldi di Marzio. Dinanzi a sé
porta il fragore, dietro si lascia lacrime.
Il dio nero, la Morte, è nel suo braccio potente.
Esso s’avanza, s’abbassa, e gli uomini muoiono.
Squillo di trombe. Poi trombe a distesa. Entrano il generale Cominio e Tito
Larzio. Tra di loro Coriolano incoronato di quercia, con ufficiali, soldati e un
araldo.
ARALDO
Sappi, Roma, che Marzio tutto da solo
ha combattuto dentro Corioli e lì
ha vinto con gloria un nome
da aggiungere a Caio e Marzio.
A questi ora, in segno d’onore
segue Coriolano.
Benvenuto a Roma, illustre Coriolano!
Squillo di trombe.
TUTTI
Benvenuto a Roma, illustre Coriolano!
CORIOLANO
Basta così. Offende il mio cuore.
Vi prego, basta.