Page 2637 - Shakespeare - Vol. 3
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MENENIO
Gliel’ha data, ad Aufidio, una buona lezione?
VOLUMNIA
Tito Larzio scrive che si sono battuti, ma Aufidio s’è sganciato.
MENENIO
E ha fatto bene gliel’assicuro. Se perdeva altro tempo non avrei voluto essere
nei suoi panni per tutti i forzieri di Corioli con l’oro che c’è dentro. Lo sanno
questo i senatori?
VOLUMNIA
Care amiche bisogna andare. Sì, sì, sì! Il senato ha le lettere del generale, vi
si attribuisce a mio figlio tutto il successo della campagna. In questa guerra
ha superato del doppio le sue imprese di prima.
VALERIA
Davvero, si dicono meraviglie di lui.
MENENIO
Meraviglie? Ma certo, e se le merita tutte.
VIRGILIA
Dio voglia che siano vere.
VOLUMNIA
Vere? Ma guarda lei!
MENENIO
Vere? Certo che son vere! Dov’è che è ferito? (Ai tribuni.) Dio salvi le
reverenze vostre! Marzio ritorna a casa. Ha nuove ragioni di essere superbo.
− Dov’è che è ferito?
VOLUMNIA
Alla spalla e al braccio sinistro. Avremo belle cicatrici da mostrare al popolo,
quando si presenterà candidato. Ebbe sette ferite nel ricacciare Tarquinio.