Page 2614 - Shakespeare - Vol. 3
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Hanno cominciato, oh!
LARZIO
Il loro clamore
sia il nostro segno. Le scale, qui!
Entra l’esercito dei Volsci.
MARZIO
Non ci temono, anzi fanno sortita.
Ora gli scudi davanti ai cuori, e i cuori
più saldi degli scudi. Avanza, valoroso
Tito. Ci disprezzano molto
più di quanto credessimo, e questo
mi fa sudare di rabbia. Miei soldati,
avanti. Chi si ritira lo prendo
per un volsco, e assaggerà la mia spada.
Carica. I Romani sono respinti nelle trincee. Entra Marzio imprecando.
MARZIO
Tutte le pesti del sud vi si posino addosso,
vituperi di Roma! Branco di... pustole
e ulcere vi coprano dalla testa ai piedi,
che siate orridi prima di apparire, e possiate
impestarvi l’un l’altro a un miglio controvento!
Anime d’oca in forma umana, siete
scappati davanti a schiavi che le scimmie
batterebbero! O Plutone! O inferno!
Tutti feriti di dietro, i culi rossi
e le facce pallide per la fuga
e la tremarella! Riscattatevi e
caricate decisi, o per le luci del cielo
mollo il nemico e combatto
contro di voi. V’ho avvertito. Avanti.
Se tenete duro, li faremo scappare
in braccio alle mogli, come loro ci hanno
ricacciati nelle trincee. Seguitemi!