Page 2378 - Shakespeare - Vol. 3
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CLEOPATRA

                               Unico signore del mondo,
               io non so prospettare la mia causa
               sì da farla apparire incensurabile,

               ma confesso d’essermi caricata
               di quelle debolezze che in passato
               hanno spesso svergognato il nostro sesso.



              CESARE
               Sappi, Cleopatra, che noi attenueremo,
               piuttosto che far pesare le mancanze:

               se asseconderai i nostri disegni
               che verso di te sono molto miti,
               avrai da guadagnar dal cambiamento;
               ma se seguendo l’esempio di Antonio

               cerchi di addossare a me una colpa,
               eluderai da sola i miei buoni intenti,
               esponendo i tuoi figli a quella distruzione
               da cui li guarderò se fidi in me.

               Ora prendo congedo.


              CLEOPATRA

                               E puoi farlo
               per tutto quanto il mondo: è tuo,
               e noi, trofei e insegne della tua vittoria,

               staremo appesi là dove ti piaccia.
               Ecco, mio buon signore.



              CESARE
                               Accetterò
               il tuo consiglio in tutto, per Cleopatra.



              CLEOPATRA
               (Porgendo un foglio.) Ecco la nota dell’argenteria,
               del denaro e dei gioielli che possiedo,

               un elenco completo, tranne qualche inezia.
               Dov’è Seleuco?
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