Page 2372 - Shakespeare - Vol. 3
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Vi prego, ditegli che sono vassalla
della sua fortuna e che gli riconosco
la grandezza che si è conquistata.
Di ora in ora apprendo la lezione
dell’obbedienza, e vorrei di buon grado
vederlo faccia a faccia.
PROCULEIO
Lo riferirò,
gentile signora. Confortatevi,
perché io so che la vostra condizione
è commiserata da chi ne è la causa.
(Entrano Gallo e soldati alle spalle.)
GALLO
Vedete come è facile sorprenderla.
(A Proculeio e alle guardie.)
State di guardia finché arriva Cesare.
(Esce.)
IRAS
Oh, maestà!
CARMIANA
Cleopatra, mia regina, sei presa!
CLEOPATRA
Svelte, svelte, mie buone mani.
(Estrae un pugnale.)
PROCULEIO
Ferma, degna signora, ferma:
(L’afferra e la disarma.)
non fatevi un tale torto: questo
è un modo per salvarvi, non per tradirvi.